Dario Vignali: Viaggio globale con Denise e guadagni attraverso le mie passioni

Dario Vignali, un imprenditore e influencer nel settore dei viaggi, condivide la sua storia in un’intervista esclusiva. Dalla passione per i viaggi alla creazione di Marketers, la più grande comunità per il business digitale, scopriamo i segreti che hanno portato Dario a diventare uno degli under 30 più influenti d’Italia.

Dario Vignali è un imprenditore poliedrico che ha fatto della rivoluzione web il suo obiettivo principale. Fondatore di Marketers, un magazine dedicato agli imprenditori digitali, Dario ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui l’inclusione nella lista degli under 30 più influenti d’Italia secondo Forbes. La sua holding conta attualmente 7 aziende e 30 collaboratori, selezionati attraverso colloqui online e criteri non convenzionali. Attraverso il suo sito web e i suoi canali social, Dario condivide consigli sul blogging e il copywriting, insegnando al popolo di internet come guadagnare con le proprie passioni. Anche la sua fidanzata Denise Dellagiacoma condivide la sua stessa passione per i viaggi, avendo creato una scuola online chiamata Yoga Academy, frequentata da oltre 1400 studenti in Italia e all’estero. Insieme, questa coppia di talento ha fatto del business online la loro colonna portante, senza mai perdere l’entusiasmo e la passione per i viaggi. In questa intervista esclusiva, scopriamo come Dario è riuscito a creare una holding di successo, contando sulle sue forze e credendo nei suoi sogni.

Dario, hai raggiunto un grande successo nel giro di poco tempo, gestendo un business digitale milionario e viaggiando in tutto il mondo. Come sei riuscito a sviluppare il tuo progetto imprenditoriale?

Per raggiungere il successo, ho iniziato con una consapevolezza fondamentale: molti imprenditori costruiscono un’azienda senza prima pensare al tipo di vita che desiderano vivere. Alla fine, sono le loro aziende a dettare le regole della loro quotidianità, rendendoli schiavi del proprio lavoro. Io ho sempre fatto il contrario. Mi sono sempre chiesto quale tipo di vita avrei voluto vivere e ho agito di conseguenza. Essere imprenditore mi è venuto naturale perché mi offre la libertà creativa di dare forma alla vita e all’azienda dei miei sogni. Il business, se fatto bene, può essere entusiasmante e appassionante come una carriera musicale. Oggi, le barriere d’ingresso e i rischi nel mondo degli affari si sono ridotti notevolmente. Con poche centinaia di euro, è possibile aprire un blog o costruire un’audience sui social media. Anche i finanziamenti per le startup sono più accessibili rispetto al passato. Inoltre, lo smart working ha cambiato le regole del gioco in termini di stili di vita. Ora è possibile lavorare e viaggiare da qualsiasi parte del mondo. Mentre rispondo a questa intervista, mi trovo disteso sul letto di un hotel alle Hawaii, dove rimarrò per un mese. Nella nostra azienda, Marketers, nessuno deve timbrare il cartellino.

Oltre a gestire Marketers, la più grande comunità di imprenditori digitali, aiuti le persone a guadagnare con le proprie passioni attraverso il business online. Che tipo di consulenza offri?

Ho iniziato con un piccolo blog e 250€, scrivendo di digital marketing e aiutando piccoli imprenditori e freelance a comprendere il mondo online. Oggi, siamo diventati una holding company con più di 30 dipendenti e offriamo una vasta gamma di servizi, tra cui eventi di formazione e servizi di accelerazione per brand e personal brand. Offriamo consulenza a imprenditori, celebrità e professionisti per ottenere risultati dirompenti nel mondo digitale. Copriamo tutti gli aspetti centrali del business digitale, come il copywriting, la pubblicità e l’ottimizzazione delle conversioni. Inoltre, offriamo corsi specializzati ed eventi di formazione per coloro che vogliono imparare o rimanere aggiornati sul mondo del business online. Nel 2019, abbiamo lanciato Marketers House, la prima piattaforma italiana di e-learning dedicata agli imprenditori digitali e ai professionisti del settore.

La pandemia di coronavirus ha portato crisi ma anche opportunità. Pensi che cambierà il modo in cui gli italiani si approcciano allo smart working, come sta già accadendo in diversi settori?

Credo che questa crisi rappresenterà un catalizzatore per il mondo digitale nel suo complesso, compreso lo smart working. Fino ad oggi, il lavoro da remoto è stato un argomento di discussione, ma poche aziende hanno effettivamente sperimentato questa modalità. La situazione attuale ha costretto milioni di persone e migliaia di aziende a prendere coscienza di un nuovo modo di lavorare. Invece di lavorare per ore, ci si concentra sugli obiettivi. Invece di odiare l’idea di andare in ufficio, si desidera socializzare con i colleghi. Lo smart working non è solo un modo diverso di fare le cose, ma rappresenta un vero e proprio cambiamento di paradigma lavorativo. Questo cambiamento coinvolge diversi aspetti psicologici, strategici ed economici. Ci sono aspetti positivi e negativi. Lavorare da casa richiede una gestione intelligente dell’autonomia decisionale. Non è solo l’azienda a doversi adattare a questa nuova realtà, ma anche il singolo professionista deve imparare a gestire se stesso, il che non è affatto semplice. È facile sentirsi isolati, mancare di leadership e motivazione. Credo che in futuro si parlerà sempre di più di queste sfide. Questa situazione sta mostrando al mondo un nuovo volto del mondo digitale. Lavorare da casa, allenarsi in salotto e seguire le lezioni universitarie dal letto sono solo alcuni esempi di come il comportamento lavorativo sta cambiando radicalmente.

Tu e Denise siete una coppia impegnata in settori diversi, ma unite nella condivisione di contenuti innovativi e nella passione per i viaggi. Come conciliate i vostri percorsi?

Il viaggio e il lavoro sono due contesti che mettono alla prova la stabilità di una coppia. Per questo motivo, cerchiamo ogni giorno di trovare un equilibrio sempre più profondo. Immagino la nostra relazione come un falò, che richiede l’impegno di entrambe le persone per aggiungere legna ogni giorno. Io e Deni lavoriamo molto su questo aspetto. Rispetto, comprensione ed entusiasmo sono gli ingredienti che alimentano il nostro fuoco immaginario. Per conciliare i nostri percorsi, cerchiamo di rispondere alla domanda: “Che tipo di vita vorremmo vivere?” Questa domanda ci aiuta a ricalibrare la nostra bussola. Spesso rifiutiamo lavori, progetti o eventi perché vogliamo passare più tempo insieme, essere più liberi o viaggiare di più.

Ci sono state esperienze di viaggio particolari che ti hanno ispirato a perseguire i tuoi sogni e sviluppare la tua attività?

Credo che si possa viaggiare per molti motivi. Personalmente, viaggio per assaporare le vite che avrei potuto vivere se non avessi scelto questa strada. Questo mi aiuta a mettere in prospettiva la mia realtà, a notare le sue mancanze e a trarre ispirazione da contesti diversi dal mio. Ho iniziato a viaggiare con la mia famiglia all’età di tre anni, durante un viaggio nelle Filippine. Durante quei viaggi in Asia, ho conosciuto molti occidentali che si erano reinventati. C’erano persone che portavano i turisti a fare snorkeling con una vecchia barca restaurata, altre che avevano creato piantagioni di legno e altre ancora che sfornavano pizze sull’isola di Bali, in Indonesia. Conoscere queste persone mi ha aiutato a mettere in prospettiva il percorso di vita tradizionale che la società ci impone. Non sembrava più così “rischioso” provare a vivere una vita diversa e più avventurosa. Così ho deciso di fare proprio questo.

A bruciapelo, che consigli daresti a un aspirante Travel Influencer?

Per costruire un’audience, è fondamentale comprendere le persone che la compongono. Il marketing è “Psicologia Applicata”. Per attrarre un pubblico, è necessario comprendere la psicologia dei propri follower. Perché dovrebbero seguirti? Cosa offri loro che li interessa? In che modo sei diverso dagli altri influencer che hanno gli stessi obiettivi? Queste domande possono sembrare banali, ma spesso le celebrità non riescono a rispondere. Per semplificare il lavoro, abbiamo creato “la regola delle 3i del contenuto” in Marketers nel 2018. Gli influencer devono inserire almeno uno di questi tre tipi di contenuti: intrattenimento, ispirazione o informazione. I contenuti informativi forniscono informazioni utili per soddisfare bisogni o risolvere problemi. I contenuti formativi sono alla base del successo di youtubers, blogger e podcaster che pubblicano guide, tutorial e articoli su come fare. I contenuti d’intrattenimento sono semplici da comprendere. Quanti di noi hanno sorriso davanti a scherzi o gag divertenti prodotti da youtuber o content creator? Nel 2018, l’attenzione delle persone ha un valore monetario in termini di pubblicità, product placement e visualizzazioni. Conoscere il proprio pubblico e catturare la loro attenzione per qualche minuto è un’arte che ripaga in termini di crescita, follower e visibilità nel proprio mercato. I contenuti d’ispirazione rispondono al desiderio umano di provare emozioni. Guardare un video motivazionale o ammirare le foto di viaggio dei più famosi travel-instagrammer al mondo sono esempi di contenuti d’ispirazione. Oggi, sempre più aziende cercano persone capaci di promuovere i loro prodotti in contesti più naturali e autentici rispetto ai classici spot pubblicitari. Prodotti, luoghi e abilità particolari si mescolano all’interno di video e avventure di persone che ci sembrano simili a noi. La capacità di creare e condividere questi tre tipi di contenuti, unita a un buon carisma comunicativo, è alla base del successo di qualsiasi influencer. Spero che questa intervista vi abbia ispirato, intrattenuto e fornito informazioni utili! Un abbraccio, Dario.

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